Informazioni personali

Aree mediche di interesse Medico specialista in Ginecologia e Ostetricia. Le mie aree di interesse sono: • Ginecologia endocrinologica: cicli irregolari, iperprolattinemia, patologie da stress, policistosi ovarica, correlazione con altri problemi endocrini, disturbi del sonno • Infertilità: approccio globale, dalla micronutrizione ai problemi endocrini • Patologia della gravidanza: problemi tiroidei, diabete, ipertensione, ansia e stress, gestione del rischio di parto prematuro • Menopausa • Alimentazione • Psicosomatica • Anti aging: prevenzione delle patologie da invecchiamento • Cronobiologia e alterazione dei ritmi circadiani e mensili • Disturbi alimentari: anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione compulsiva • Disturbo da stress post traumatico (anche dopo il parto) • Fitoterapia (per approfondire leggi il mio curriculum completo)

venerdì 17 dicembre 2021

Gesù e Giovanni protagonisti già nel grembo materno. Duemila anni dopo sappiamo che questo è scientificamente giusto

Maria va da Elisabetta e questa le dice: "...Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo..." (Vangelo di Luca). - Giotto, La Visitazione, Cappella degli Scrovegni, particolare

Nella storia e nella mitologia quando si parla di eroi si racconta di nascite miracolose e spettacolari , condite di episodi premonitori, ma di Gesù il Vangelo narra di una nascita nella nullità, insiste sulla povertà. E chi può essere presente?  Solo due animali simbolici: l’asino (l’obbedienza capace di ascolto) e il bue (la forza messa a servizio di un lavoro buono). E poi oltre alla madre, Maria, san Giuseppe nel suo ruolo di padre, cioè di protettore garante della vita e dell’iscrizione in una linea di genealogia che se non è biologica è putativa-simbolica (la genealogia di Davide). E compaiono dei pastori capaci di ascoltare le stelle, di guardare il cielo nelle lunghe notti all'aperto, loro che erano gli ultimi nella scala sociale.

Ma c’è un’altra particolarità nel Vangelo, nel cristianesimo, quindi: si comincia a parlare di Gesù prima della nascita. Gesù comincia a esistere (come protagonista, si può dire) nel mondo dal concepimento,  ha una vita nel mondo incarnato già prima di nascere, come embrione e come feto, e questo è una grande novità. Una prima assoluta.  

E se questo valore dato alla vita fetale non fosse chiaro basta leggere là dove, nel corso della visita di Maria a sua cugina Elisabetta,  nel Vangelo si dice che il piccolo Giovanni, feto nel grembo  di Elisabetta, sussultò di gioia.  

Il bambino nella pancia della mamma riconosce e gioisce e sussulta di gioia all’incontro con Gesù che è anche lui ancora in utero. 

Incredibile! Duemila anni fa si riconosce che il feto è capace di emozioni, percezioni e di rispondere ad esse!

E ce ne sono voluti altri duemila di anni perché anche noi arrivassimo a dimostrare scientificamente che il feto, sente ascolta, soffre, prova dolore o paura o gioia. E che risente delle emozioni materne e le fissa nella memoria. Anzi, ne resterà impregnato per tutta la vita.

Una  prova convincente, in tale senso, è arrivata con gli studi sui bambini  nati da madri che hanno vissuto il crollo delle Torri gemelle di New York e il conseguente trauma, dovuto allo spavento per un evento così terribile.  

Queste donne sono state testate quando erano incinte,  subito dopo il trauma. Sono state analizzate le loro risposte e misurato il loro stress. E poi, quando  hanno partorito, sono stati valutati i bambini: ebbene i piccoli le cui madri erano al terzo trimestre di gravidanza hanno mostrato una modificazione importante  dello loro stato di allerta, proporzionale allo stress registrato dalle madri. Risultano stressati di base sempre più degli altri bambini, ma incapaci di rispondere a uno stress ulteriore quando si presenta. 

Questo tipo di alterazione - già descritta nei sopravvissuti dei campi di sterminio - si mantiene poi per tutta la vita con conseguenza gravi sullo stato di salute.

Di Gesù si comincia a parlare già dal concepimento e non dalla nascita e si dice di  Giovanni , un feto, che sussultò in utero percependo la presenza del cugino nel ventre di Maria, cioè che comprese, provò emozioni, si rallegrò. Forse possiamo riflettere anche su questo.