Orologio. Santa Maria della Scala Siena - Wikimedia Commons free use |
di Cristina Maggioni
Siamo fatti di tempo e di spazio. Non solo viviamo nel tempo e nello spazio ma il nostro corpo è fatto di tempo e di spazio, il tempo e lo spazio si intessono tra loro a fare la trama del nostro stare la mondo.
Secondo la tradizione giudaico-cristiana Dio creò il mondo in un’alternanza, creò l’oscillazione, il prima e il dopo. La dimensione tempo; creò insieme lo spazio e il tempo e il tempo è oscillazione, una alternanza: luce /buio, cielo /terra; acqua /secco, una alternanza che si sussegue nel tempo. ll primo giorno, il secondo giorno, il terzo, il quarto giorno… fino a 7. Unità fondamentale è la settimana e non solo simbolica perché il ritmo della vita unicellulare primitiva nei più profondi degli oceani, dove non arrivano influenze di luce, maree temperature è appunto sette giorni!
Ma torniamo a noi. Ci siamo sentiti raccontare che il tempo è un problema dei filosofi, una dimensione per la psicologia; diciamo: non ho più tempo, ho fretta, siamo tutti alle prese con l’orologio, costretti a “fare i conti con il tempo”. Il tempo fuori di noi, scandito dalle lancette dell’orologio, che tiranno! Se questo è vero, dobbiamo però riconoscere che noi abbiamo a che fare con un’esperienza del tempo, non con il tempo. Esiste cioè una percezione soggettiva del tempo:
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