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Foto Pixabay |
L’endometriosi si può curare. Questo è un punto fermo per quanto riguarda una patologia colpisce almeno 180 milioni di donne nel mondo. Un numero impressionante. Moltissime donne a causa dei dolori mestruali sono costrette a stare a casa dal lavoro o non riescono ad andare a scuola. Oppure non riescono a concepire. Eppure si può curare.
Personalmente ho seguito talmente tanti casi da aver anche depositato un brevetto in merito.
Ma che cos’è l’endometriosi?
L’endometrio è lo strato interno dell’utero. Uno strato di cellule molto molto specializzate che, secondo gli andamenti degli ordini ricevuti dagli ormoni cresce e si sviluppa, si prepara per accogliere l’embrione e poi, se non c’è un inizio di gravidanza, si sfalda dando luogo a un sanguinamento che noi chiamiamo mestruazione.
Ora, queste cellule dell’endometrio possono trovarsi anche al di fuori dell’utero. In vari punti all’interno (quasi) sempre dell’addome: sulla tube, ovaie, intestino. Sono cioè cellule normali ma fuori sede, localizzate nel posto sbagliato.
Una volta si diceva che queste cellule erano finite "per sbaglio" fuori dell’utero nel corso delle prime mestruazioni. Oggi si sa che sono lì da quando la donna era feto, ovvero si nasce così, con l’endometriosi, cioè con delle cellule dell’endometrio localizzate anche fuori dell’utero.
La causa? Le sostanze inquinanti? I perturbatori endocrinologici? Le ricerche sono in corso ma è certo che non tutte le donne con cellule endometriosiche svilupperanno la malattia.
Mi spiego meglio
In alcuni casi avere l’endometriosi dà origine a una serie di sintomi, di cui il primo è il più noto è quello dei dolori al momento delle mestruazioni. Dolori molto forti lancinanti che si ripetono ogni mestruo e che rendono la vita di molte donne impossibile. A volte i dolori compaiono anche all’ovulazione a volte anche durante i rapporti sessuali.
A questo va aggiunto che quando arriva il momento di cercare i figli queste cellule dell’endometrio fuori dell’endometrio possono addirittura creare problemi di infertilità. E anche ricorrendo a tecniche di fecondazione in vitro, l'essere affetta una endometriosi in stadio avanzato secondo l’associazione mondiale degli ostetrici ginecologi rende i risultati ancora più bassi di quanto previsto. Inoltre le gravidanze nelle donne con endometriosi presentano più complicazioni delle altre.
Esistono però persone che hanno l’endometriosi ma non hanno nessun problema, nessun disturbo.
Non è non è stato semplice dimostrarlo perché, ovviamente, se una persona sta bene non va dal medico, né va a cercare le cellule endometriosiche all’interno dell’addome. La dimostrazione delle cellule endometriosiche infatti si può fare solo al microscopio e una persona sana, che non è motivata da dolore o da infertilità, non si sottopone di certo a una anestesia generale per farsi guardare dentro la l’addome.
Per questo, dato che anche eticamente è difficile proporre di eseguire una laparoscopia a gente che si presenta sana, i ricercatori hanno chiesto a donne che erano intenzionate a chiudere le tube, come metodo di contraccezione definitiva, legale negli Stati Uniti, se potevano controllare la presenza di cellule endometriosiche, così come a donne che facevano la laparoscopia per altre ragioni.
Il risultato è stato sorprendente, donne sane che non avevano problemi di infertilità, che anzi chiedevano di chiudere le tube come contraccettivo definitivo avevano l’endometriosi. Ci si aspettava che fosse una malattia delle donne sterili e la si trova in donne sane! Cosa vuol dire?
Esisterebbero, quindi, due tipi di endometriosi: una silente innocua presente dalla nascita e una che a un certo punto della vita, dà dolori durante le mestruazioni, crea problemi di infertilità, si allarga e se operata in un punto, si riattiva magari in un altro.
La risposta viene da ulteriori studi: non è l’endometriosi in sé a dare problemi, ma se queste cellule fuori sede vengono attivate, sollecitate da batteri, virus, sostanze tossiche o altro diventano anomale, proliferano, si estendono dando dolori e interferendo con la fertilità.
Qui sta la mia scoperta.
Se le chirurgia è raccomandata per aumentare il tasso di gravidanze perché asporta i focolai di cellule endometriosiche, spesso le lesioni si riformano. A volte poi non serve operare se le misure delle cisti o delle lesioni lo consentono (è chiaro che oltre un certo volume bisogna operare per forza). Di fatto bisogna curare, togliere il fattore o i fattori che possono averla attivata e permettere alle cellule endometriosiche di ritornare quiescenti tranquille, insomma "spente".
E questo è possibile!
Nei prossimi post, su questo blog, vedremo che servono due passaggi: serve identificare il fattore che ha attivato le cellule endometriosiche, eliminarlo e infine spegnere la risposta infiammatoria delle cellule endometriosiche stesse.
Il risultato? Non più dolori, possibilità di gravidanza...
A volte l’endometriosi non si riattiva mai più, i problemi spariscono e le gravidanze si succedono. A volte può succedere che un nuovo fattore, o un vecchio che ricompare, le attivi di nuovo. Ma allora la cura è possibile di nuovo e la guarigione è totale.