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Aree mediche di interesse Medico specialista in Ginecologia e Ostetricia. Le mie aree di interesse sono: • Ginecologia endocrinologica: cicli irregolari, iperprolattinemia, patologie da stress, policistosi ovarica, correlazione con altri problemi endocrini, disturbi del sonno • Infertilità: approccio globale, dalla micronutrizione ai problemi endocrini • Patologia della gravidanza: problemi tiroidei, diabete, ipertensione, ansia e stress, gestione del rischio di parto prematuro • Menopausa • Alimentazione • Psicosomatica • Anti aging: prevenzione delle patologie da invecchiamento • Cronobiologia e alterazione dei ritmi circadiani e mensili • Disturbi alimentari: anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione compulsiva • Disturbo da stress post traumatico (anche dopo il parto) • Fitoterapia (per approfondire leggi il mio curriculum completo)

giovedì 8 ottobre 2020

Senza il sorriso. Che ne sarà di tutti? E dei bambini privati del sorriso?

Da Pixabay

Privati del sorriso. Che ne sarà di tutti noi privati del sorriso? E dei bambini privati del sorriso?

L’uso delle mascherine ritorna a essere obbligatorio e non sta a me metterlo in discussione, ma può essere l’occasione per una riflessione: quali sono le conseguenze a livello psicologico di non vedere il volto degli altri, cosa induce il non vedere gli altri in faccia? E perdere di vista i sorrisi?

Nella specie umana il volto, in particolare la bocca, ci indicano le emozioni di chi ci troviamo di fronte e di conseguenza ci permettono di indovinare le intenzioni e gli atteggiamenti degli altri.

Il volto deve essere visto di fronte (di profilo non funziona). Bisogna vedere bene la bocca, se ha le labbra in su, in un sorriso, o aperte in una sorpresa o in una risata oppure chiuse in una linea di contenimento , o addirittura in giù (disprezzo, disgusto)

Questa capacità di riconoscere il volto umano è innata. A dire la verità siamo addirittura programmati per riconoscere il sorriso (o no). Il neonato a minuto zero è già capace di farlo, è programmato per questo. Come gli anatroccoli sono programmati per seguire mamma papera, il neonato umano riconosce il volto e il sorriso, se presentato alla distanza di circa 30 cm e di fronte (non di profilo) e capisce se sorride se gli è amico-materno o nemico-estraneo.

Vedere il volto intero ci permette di riconoscere le emozioni degli altri e nello stesso tempo le loro intenzioni: positive, favorevoli, tristi, nemiche, sofferenti, contenti o contrarie. Questo ci permette di organizzare le nostre reazioni e di capire gli altri , di condividere empaticamente o reagire ad esse: insomma di essere sociali.

Sembra che il linguaggio delle emozioni sia universale in tutte le culture. È stato infatti dimostrato, mostrando immagini di volti che esprimono diverse emozioni, rabbia disgusto amicizia sorpresa gioia… che esse vengono riconosciute in qualunque cultura con una concordanza straordinaria. Ma bisogna che ci sia il volto.

Privati del sorriso?

Che possiamo fare se la nostra innata reazione di fronte al volto che ci permette di entrare in relazione? Senza il sorriso, diventiamo a tutti estranei e tutti diffidenti. L’altro è mascherato e perciò diffidiamo.

E al volto senza espressione fa eco il distanziamento sociale (cosa diversa dal distanziamento fisico), quali ne saranno le conseguenze?

Da Pixabay